In vacanza a Zante, tra Poseidone e tanta beach life

Quando si sceglie una vacanza in Grecia non si sbaglia mai. E l’isola di Zante ne è stata l’ennesima conferma. Come mi è accaduto in passato visitando ad esempio Creta e Corfù, quei colori vivaci e quell’aria calda ma non afosa, quell’accoglienza simile al Sud dell’Italia e quei piatti succulenti, quella natura prorompente e quel mare cristallino sono ovunque.

Zante Town è la zona più turistica, come Hersonissos a Creta e Corfù Town, il centro nevralgico perfetto per stabilire la base del proprio soggiorno, per posizione e vita notturna.

Il volto di Poseidone

In un articolo che vuol essere un ricordo tangibile che rimanga forte all’inevitabile scorrere del tempo, voglio partire dall’immagine che più mi ha segnato nei sette giorni a Zante: il volto di Poseidone.

Il volto triste di Poseidone

Una scultura naturale che parla da sola, ma dal vivo è ancor più impressionante. Attimi di pelle d’oca di fronte alla potenza della natura, sotto la quale vive un’entità divina capace di modellare la roccia nel corso dei decenni, fino a creare il volto triste del Dio del Mare, Poseidone appunto. Un’istantanea che racchiude tutto il mistero della vita, con il divino che si manifesta a noi. Il simbolo della mia Zante.

Mi successe la stessa cosa a Corfù, dove più che dalle spiagge da sogno fui folgorato da un luogo magico e meno turistico come il Monte Pantokrator, una mastodontica presenza da guardiano dell’isola, essenza di qualcosa che va oltre il comune senso estetico.

A Zante, per vedere la divinità greca che si affaccia sul mare splendente, è necessario dotarsi di una barca, come abbiamo fatto noi, partendo da Porto Vroni. Questo tratto, zona nord-ovest dell’isola, è senza dubbio il più iconico, ricco di simboli e luoghi straordinari, visibile però solo navigando.

Spiaggia del relitto

Oltre alla magia di Poseidone, la spiaggia del Relitto è un altro luogo che regala estasi. Guardando quei resti del mercantile Panagiotis naufragato su questa spiaggia nel 1980 si respira la storia: quella di vite passate, quella dei contrabbandieri che cercavano di sfuggire alla guardia costiera. Si narra che il carico di sigarette che era nella stiva, nei giorni successivi all’arenaggio, si disperse nelle acque cristalline. Certo è che la cosiddetta spiaggia del Navagio (naufragio), nata dall’accumularsi di sabbia e detriti intorno al relitto, è un angolo pittoresco da vedere assolutamente.

Spiaggia del Navagio (naufragio)

Tra un dondolio e l’altro (Travelgum e Xamamina a portata di mano per chi soffre il mal di mare), tuffarsi dalla barca e fare il bagno in queste acque incontaminate è fortuna per pochi, non certo per chi scrive che con l’acqua non ha un buon rapporto. Ma anche senza calarsi nel mare profondo, essere lì, nel mezzo, circondati dalla natura selvaggia e dal sole accecante che si riflette sul bianco di spiaggia e roccia, vale il prezzo del biglietto. White Beach, la spiaggia bianca, è la regina di queste calette meravigliose.

White Beach

Un’escursione in barca è esperienza da fare durante una vacanza a Zante: troppa la bellezza che senza questo mezzo sarebbe impossibile apprezzare.

E poi il tratto nautico è sempre intervallato da soste nel silenzio di piccole baie e grotte, nel nostro caso alternato ad un po’ di sana caciara di gruppo, con patatine, musica da tamarro discotecaro e birretta rinfrescante (occhio ai conati però)

o, per i meno temerari, l’Ice Tea di Dan Peterson che mi viene inevitabilmente in mente quando il sole ti spacca in quattro…

Risate, avrebbe detto un mio vecchio amico.

Grotte Blu, mulino a vento e spiaggia sulfurea

Rimanendo in tema escursioni in barca, un giro da fare è senza dubbio per ammirare le Grotte Blu, formazioni geologiche tipiche di Zante (ma non solo, è evidente ad esempio la somiglianza con le grotte del Golfo di Orosei in Sardegna) che si innalzano sul mare creando panorami mozzafiato.

Partendo dalla zona più a nord dell’isola, Capo Skinari, barchetta+xamamina-ancora (Dai Matte, stringi i denti!) e via ad ammirare colori con mille sfumature del mare, dal blu-cobalto al nero-gasolio, tra onde cullanti e destabilizzanti e occhi increduli, tra il vento che scombina i capelli e le soste nel buio degli anfratti più nascosti delle grotte.

In questa zona non può mancare un salto al mulino a vento per ammirare il panorama dall’alto, per selfie-su selfie-su selfie-instagrammabili, e per un pit-stop al bagno nel bar adiacente per i “deboli de suste” (citazione veneziana ad hoc).

Dopo mulino e barchetta, rimontare su auto a noleggio

– qui, come in tutte le isole greche la soluzione migliore per gli spostamenti in autonomia, tranne per gli adoratori instancabili del quad – per dirigersi alla piccola Xigia, un lembo di terra di piccoli ciottoli bianchissimi bagnata da un mare ad alta concentrazione di zolfo, che proviene da una sorgente sulfurea. Poco spazio, ma tanto fascino, e qui le opzioni sono due: o tuffarsi tra la gente e godere comunque delle acque terapeutiche, o “spaparanzarsi” con l’asciugamano in zona ombra per rifocillarsi dalla stanchezza dello sbattimento delle onde. O dai bagordi della sera precedente.

Xigia Beach dall’alto

Grotte di Keri & Marathonisi Island

Concludiamo il tour via barca con un’altra tappa, alla ricerca della tartaruga perduta.

Ricordo “tartarughesco”

La tartaruga è un simbolo di Zante, non a caso tra i souvenir più gettonati, come pupazzo (ne abbiamo comprati diversi a Zante Town durante il classico shopping sfrenato da rientro), o calamita da frigorifero.

Zona sud dell’isola: le Grotte di Keri si sviluppano nel promontorio di Capo Marathia, e qui le meravigliose tartarughe marine Caretta-Caretta di Zante nuotano liberamente nel loro habitat naturale. È possibile avvistarle nella baia di Laganas perché è il luogo dove vengono a riprodursi da aprile ad agosto, e per la poca profondità del mare: personalmente, ho visto spuntare appena la testina di un corpo di notevoli dimensioni (pare la più grande pesi addirittura 140 kg ) per una frazione di secondo, anche perché sono decisamente veloci nonostante la stazza (fanno anche 30km/h!).

Documentandomi sulla natura di queste tartarughe, scopro anche che depongono le uova sulla stessa spiaggia in cui nascono, che quando sono sulla terraferma diventano vulnerabili per la loro mole e l’incapacità di ritrarsi nel guscio, che scelto un punto la femmina scava con le pinne una buca di 50 cm di profondità e vi depone le uova: solo una piccola parte dei piccoli sopravvive, e solo una tartaruga su mille diventa adulta! Ah, la natura!

Anche in questa zona costiera, dove c’è anche Marathonisi Island (Isola delle tartarughe) ci sono archi di roccia e tantissime grotte, molte con un ingresso sufficiente per entrarvi con la barca e sentire il fresco e l’odore forte del mare. E zone dove fermarsi e nuotare liberamente, godendo e rifocillandosi dal caldo. Via, tuffatevi (voi) che vi selfo!

Nella lunga giornata in barca, abbiamo fatto sosta su una spiaggia dell’isola delle tartarughe. C’erano le tante protezioni alle loro uova, e c’era un baretto-imbarcazione in riva al mare nel quale ho preso il mio solito caffè americano. Osservandolo, e ascoltando la musica di Bob Marley (notare la bandiera) in sottofondo, ho assaporato per un attimo e fatto mio il sogno dell’italiano medio: mollo tutto e apro un chiringuito. Libero.

Il tramonto, sunset Zante

Il tramonto più bello che abbia mai visto. Senza dubbio.

Sto parlando di quello assaporato in prossimità della taverna Michalis a Kampi, zona centro-ovest di Zante. Ci vogliono un po’ di curve per arrivare, ma ne vale assolutamente la pena. Se si arriva all’orario giusto, quello che ci appare di fronte è uno spettacolo davvero difficile da descrivere a parole. Che siano le immagini a parlare. Sunset time.

Un’escursione in barca in mezzo alla bellezza, un tramonto accecante, una cena con i sapori autentici, una bella compagnia. Godere del presente e della vita a pieni polmoni. What else?

Le spiagge di Zante

Le spiagge di Zante sono tantissime, e posso scrivere solo di quelle viste. Tutte caratterizzate dall’accoglienza che si respira in ogni dove, dalla vita che prende forma nel sole, nell’acqua, nei cocktail, nel cibo, nello stare insieme.

Dafni beach

Nella penisola di Vasilikos, all’interno dell’area protetta del Parco nazionale marino del golfo delle tartarughe c’è la bella Dafni Beach.

Una lunga distesa di sabbia fine e dorata con acque cristalline, e tutt’intorno una ricca vegetazione mediterranea. Una spiaggia che sa di puro relax, di vacanza da “tempo lento”, con vista sul Golfo di Laganas.

Ma sì, prendiamo pure il lettino che costa un po’ di più, ha il materassino più comodo!

E poi magari un bel pranzo a base di uno spettacolare pesce fresco al ristorante subito dietro… Life is one, non è vero Stefy?

Xigia beach

Della spiaggia di Xigia abbiamo detto, e dell’acqua sulfurea. Per scendere sul mare si passa dal sentiero alla sinistra del parcheggio (dove conviene lasciare l’auto), magari prima una sosta al bar per un panino o pranzo. Con immancabili foto dall’alto. Sulla spiaggia ci sono pochissimi ombrelloni, poco spazio ma bella atmosfera fricchettona. Solo andando via ci siamo resi conto della presenza di una carrucola che fornisce bevande e snack senza la necessità di rifarsi tutta la salita al bar. Geniale!

Alikes beach

La spiaggia di Alykes si trova in una pianura prima della catena montuosa che divide l’isola, rendendola facilmente accessibile e vicina alla Spiaggia del Relitto e alle Grotte Blu. Anche qui acque splendenti e poco profonde,  sabbia fine per un lungo tratto, e ottima organizzazione, con disponibilità di lettini, ombrelloni, beach bar e ristoranti.

St. Nicholas beach

St. Nicholas Beach Watersport come da nome è una spiaggia che offre una vasta gamma di sport acquatici come Bananone, Moto d’acqua, Crazy Sofa, Paracadute, Fly Fish e tanto altro. Pronti, attenti, adrenalina!

Per chi vuole semplicemente rilassarsi è possibile usufruire di sdraio e ombrelloni a pagamento presenti, e poi magari fare un salto alla chiesina sulla collina adiacente.

Oltre agli sport acquatici, su questa spiaggia ricordo epiche sfide a carte, sempre sotto un’incessante quanto gradevole musica house, tipo la splendida Pretoria (Extended Mix) della dj Nora En Pure.

Banana beach

Banana Beach si trova nella penisola di Vassilikos,  a sud di Zante Town. È la spiaggia più grande dell’isola di Zante, super attrezzata, con calme acque cristalline e poco profonde, sabbia dorata fine e un paesaggio da cartolina caratterizzato da una vasta pineta tutt0intorno.

Per chi vuole concedersi una giornata di puro relax sotto l’ombrellone senza muovere troppo il culo, c’è la possibilità di ordinare il cibo e farselo consegnare direttamente al lettino. Una bella frittura, un bicchiere, e sole a go-go. Occhio solo a non mettersi proprio sotto la cassa, che picchia musica no-stop!

Spiaggia Zante Town

Con un paio d’ore di vuoto tra spostamenti vari, è possibile usufruire di una piccola quanto deliziosa spiaggia vicino alla città di Zante: da Piazza Solomos qualche minuto a piedi per raggiungere un tratto di circa 2 km  fatto di ciottoli e acqua trasparente.

In fondo al bar, consiglio una bella limonata greca, naturale e rinfrescante. Ah, occhio alle vespe!

L’ ulivo millenario

L’ulivo è da sempre una pianta straordinaria. Ci dona i suoi frutti deliziosi da mangiare (le olive grece, che buone!) o per farci l’olio, ma soprattutto ha una conformazione da guerriero che si contorce alle difficoltà della vita, senza mai piegarsi.

E a Zante, c’è un ulivo millenario a Exo Chora (paese dell’entroterra), che si dice che abbia 2000 anni! Straordinario e affascinante.

Cucina zacintina e taverne

 La cucina greca è tanta roba, si sa. A Zante dominano quindi le classiche specialità:
  • Tzatziki ovunque, salsina con quell’aglio buonissimo quanto feroce nell’annientare chi ti sta davanti;
  • Moussaka, lasagna a base di melanzane, carne macinata e besciamella;
  • Souvlaki, spiedino di carne di maiale o pollo cotta su un girarrosto;
  • Saganàki, feta fritta; già, la feta ovunque, come nella classica insalata greca;  
  • Pita Gyros, una specie di piadina unta come poche, e riempita con l’impossibile: salsa Tzatziki, pomodori, patate fritte, pancetta di maiale e chi più ne ha più ne metta;
  • Carne alla griglia e pesce fresco non mancano, sempre di ottima qualità;
  • di dolce Baklava, frutta secca e miele, oppure il buonissimo yogurt greco con miele.

Il tutto accompagnato da pita e patatine fritte sempre, e birre come la classica Mythos come se non ci fosse un domani.

Spazzolamento di piatti tipici di Zante in atto

Una cosa che adoro fare nelle isole della Grecia è andare nelle taverne meno conosciute, meno turistiche, dove si incontra la vera cucina locale, e a prezzi decisamente vantaggiosi. Location rustiche, in luoghi spesso lontani dalla calca, nella quiete di qualche paese, lungo una strada nella quale ti spunta un’insegna che ti fa dire: “Ok, stasera mangiamo lì, è quello il posto giusto.”

Ne segnalo due nelle quali siamo stati: una più turistica e già citata, la taverna Michalis a Kampi, caratterizzata dal tramonto di cui abbiamo parlato, e solo per la posizione vale il prezzo del biglietto. Non si mangia per niente male, attenzione però a chiedere troppe moussaka! 🙂

Ma la migliore che abbiamo trovato è stata Paliomylos Tavern a Louha, uno dei pochi villaggi di Zante che rimangono fedeli alla tradizione.

E nei piatti si sente tutta la genuinità del luogo, con carne alla brace semplicemente favolosa e ruspante. Il miglior rapporto qualità/prezzo testato nei sette giorni zacintini.

Zante Town, turismo e divertimento

Un aperitivo da una terrazza con vista, una cena tradizionale in compagnia, una passeggiata per le vie del centro, magari un gelato poi ,un salto a ballare al Barrage con qualche cocktail di troppo, lo shopping da turista incallito, i market sempre aperti, il porto dal quale sognare la barca da milionario. Zante Town è tutto questo, capoluogo dell’isola e fermento estivo.

A Zacinto

A Zante nacque il poeta Ugo Foscolo che alla sua amata isola natale dedicò la famosa poesia A Zacinto, con quell’incipit che è rimasto in testa anche a chi le medie le ha terminate decenni fa:

Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell’onde
del greco mar da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l’inclito verso di colui che l’acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.

A Zante Town è possibile visitare la casa di Ugo Foscolo: una visita puramente simbolica, visto che le due stanze dell’abitazione non offrono grande pathos – spoglie e con solo ritratti e vecchi ritagli di riviste con i versi del poeta -, viste anche le difficoltà di ricostruzione e riproduzione dopo il terremoto del 1953.

Molto più bella la statua dell’ “Angelo piangente” appena fuori, che riporta il pezzo finale del sonetto

o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.

Una settimana a Zacinto

Altre cose da raccontare dopo una settimana a Zacinto? Ce ne sarebbero molte, come gli immancabili fichi da raccogliere (il mio frutto preferito!),

gli immancabili gatti, le immancabili risate,

l’immancabile bellezza della Grecia sempre, che ti colpisce in ogni angolo, persino nel luogo più turistico.

Grazie a tutti gli amici che hanno reso questa vacanza a Zante indimenticabile: grazie ad Anastasia, Stefania, Serena, Manuela, Valeria, Paola, Carmen, Caterina, Chiara, Giuseppe, Andrea, Matteo, Claudio, Cristian.

E grazie all’isola e alla Grecia tutta, sempre meravigliosamente splendida.

Chissà se “né mai più toccherò le sacre sponde… Zacinto mia”.

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