di Luca Moreno
Vantaggi e svantaggi del kindle, il nuovo libro elettronico di Amazon
È noto il piacere degli italiani nel dividersi in guelfi e ghibellini. Non solo: i ghibellini sbattuti fuori da Firenze, dopo la battaglia di Campaldino del 1289, vi rientrarono subito dopo, con una nuova casacca, chiamandosi guelfi neri, mentre i guelfi bianchi mutarono a tal punto le loro idee da assomigliare agli antichi ghibellini (ecco perché Dante Alighieri, noto guelfo bianco, fu chiamato dal Foscolo “ghibellin fuggiasco”). Insomma, una grande confusione, che la dice lunga sulla consistenza di certe contrapposizioni, anche se queste si sono dimostrate più che sufficienti per organizzare massacri e devastazioni.
Allora facciamo una bella cosa: evitiamo gli inutili contrasti, quando si può appartenere ad entrambe le fazioni. Quando si possono avere due amori, senza per questo essere chiamati “traditori”. Amo il Libro e amo il Kindle (cos’è? E’ il noto e-book elettronico di Amazon); e vivo questa bigamia senza sensi di colpa. Ovviamente questo non ci esime dal descrivere vantaggi e svantaggi dei nostri amanti. Stronchiamo il Libro (così poi stronchiamo il Kindle).
L’argomento che vi propongo è assai incisivo: “Con la scomparsa del Libro migliaia di alberi sarebbero risparmiati”. Non ditemi che è un argomento da poco! Adesso tocca al Kindle: “Dopo aver salvato gli alberi, saremo noi a morire per le ulteriori ed ennesime radiazioni che il Kindle, collegabile ad Internet, trasmette”. Anche questo è un argomento che ha una sua consistenza. Insomma, sia che usiamo il Libro, sia che usiamo il Kindle, non sfuggiamo a qualche comportamento delittuoso. Allora concentriamoci su ciò che ci soddisfa. Il Libro è, caldo, suadente… ma soprattutto il Libro è… feticistico. Come rinunciare a quel bel frrrrrr della pagina girata lentamente, nei brevi istanti in cui il finir gustoso di una facciata prepara il diletto della successiva? Come abbandonare quella sensazione prensile che soltanto può regalarci il nostro bell’oggetto cartaceo?
Però, non vi piacerebbe l’idea (che è tutta del Kindle) di raggiungere qualsiasi riga dei millequattrocento libri che il Kindle medesimo può contenere, con una leggera pressione, non dico dei polpastrelli, ma delle impronte digitali di una delle vostre dieci dita? E se non conoscete un termine, che ne dite di aprire il dizionario (in omaggio con il Kindle) ed avere tout court lo svelamento della parola ignorata?
Va bene, lo confesso: delle due amanti, preferisco quella più giovane; però, tornando all’assunto, una preferenza non giustifica una guerra. Scegliete quello che volete, anche perché l’argomentazione: “Io preferisco il Libro, perché il Libro mi piace di più”, la ritengo un’argomentazione di un’efficacia straordinaria! Lasciatemi però concludere posando una piccola pulce nel vostro orecchio. Eccola: non posso provarlo con dei documenti, ma chissà quante persone negli anni Cinquanta hanno lamentato la devastazione estetica dei bei tetti cittadini a causa dell’implantologia antennistica radiotelevisiva… Non saranno mica gli stessi che oggi rimpiangono le belle e romantiche antenne e s’indignano per i padelloni satellitari? Non sarà che la preferenza per il libro (o meglio l’ostracismo di alcuni nei riguardi del Kindle) altro non sia che un caso di nostalgico strabismo, per cui ci si dimentica che – Libro o Kindle – sempre di strumenti parliamo? Per ottenere, fin dai tempi delle tavolette cerate, ciò che chiamiamo con intellettuale orgoglio: il Piacere della Lettura.
La comodità sicuramente depone a favore del libro elettronico, e come strumento di divulgazione probabilmente sarà molto più efficace del vecchio libro. D’altronde, quando andavo al classico, mi ricordo le sfacchinate con la cartella appesantita dal malefico Rocci (dizionario greco – italiano del peso netto di circa tre chili!) o dall’altrettanto diabolico Castiglioni – Mariotti (forse ancora più pesante, data la presenza della doppia traduzione). Ma dal punto di vista dell’emotività, del gesto, del tatto, il libro è qualcosa di diverso: ha una sua fisicità e un valore simbolico che il libro elettronico non avrà mai. Ancor più questo valore simbolico cresce se parliamo di fumetti o di giornali: conservo come reliquie la prima pagina della Gazzetta il giorno dopo la vittoria di Pantani a Les Deux Alpes, o le copie del Manifesto con i miei articoli firmati, o una collezione di fumetti assortiti della Bonelli. Certo, col libro elettronico potrei finalmente liberare una libreria, non dover ricorrere a noiosissime risistemazioni e pulizie periodiche, ma non avrebbe lo stesso fascino…nonostante tutte le scomodità che il libro comporta…
Amiamo leggere e i due mezzi possono convivere fino a quando il più vecchio, come natura vuole, cederà il posto. Di lui ne rimarrà un nostalgico ricordo.